Uno degli argomenti più controversi della storia dei social: gli Hashtag

Oggi parliamo di un argomento che alcuni considerano superfluo mentre altri lo ritengono molto importante: gli hashtag sui Social Network.

Oggi parliamo di un argomento che alcuni considerano superfluo mentre altri lo ritengono molto importante: gli hashtag sui Social Network.

Le domande che ci vengono poste più frequentemente: quanti e quali hashtag devo usare? Perché non funzionano? Perché foto simili hanno risultati diversi?

Partiamo dal principio e cerchiamo di chiarire qualche dubbio.

Cosa sono e come funzionano gli hashtag?

L’hashtag è una parola chiave che raccoglie tutti i contenuti che parlano di quell’argomento.

Quindi, a cosa serve l’hashtag?

Ad esempio, l’hashtag #marketing dovrebbe contenere tutti gli argomenti che parlano di marketing. Quando inserisci un hashtag stai scegliendo di inserire il tuo contenuto (post o storia) all’interno di questo contenitore virtuale.

Nei post puoi utilizzare al massimo 30 hashtag, nelle storie al massimo 10.

Un hashtag può essere seguito dall’utente, questo fa si che ogni volta che inserisci un hashtag nelle storie o nei post, il tuo contenuto verrà mostrato ai seguaci di quell’hashtag, come se fosse un profilo.

Riprendendo l’esempio del marketing, se segui questo hashtag, ogni tanto vedrai apparire nella tua bacheca o nelle tue storie contenuti legati a questo argomento.

Hashtag, dove vanno messi?

Dove è meglio inserire gli hashtag: nella caption, descrizione immagine, o nel primo commento?

Iniziamo con il dire che non c’è differenza al livello di algoritmo. Il tuo post verrà comunque visualizzato all’interno dei contenuti legati a quell’hashtag, la differenza è esclusivamente estetica.

Se usi tanti hashtag, può risultare non bello visualizzarli all’interno della descrizione e può essere una scelta intelligente inserirli come primo commento, in modo da non rovinare il testo che hai scritto per il tuo post.

Una differenza importante è che gli hashtag inseriti all’interno della caption possono essere letti dai sistemi automatizzati e bot, ovvero profili che sono gestiti da software e computer e che compiono azioni in automatico, profili per i quali dietro non c’è una reale persona. Il bot può leggere l’hashtag e compiere un’azione: mettere un like o scrivere un commento.

Potresti pensare che sia una cosa favorevole, ma spesso capita di leggere sotto i post dei commenti estremamente fuori contesto e fuori luogo che potrebbero danneggiare l’immagine aziendale. Un altro aspetto sfavorevole che si potrebbe generare riguarda la veridicità del tuo profilo e dei tuoi seguaci agli occhi degli altri.

All’interno del primo commento i bot non riescono a leggere gli hashtag e quindi scegliendo questa strada potrai evitare i problemi generati dai commenti dei profili fasulli.

Perché non funzionano gli hashtag?

Questa è la domanda più complessa a cui rispondere perché rientra nella sfera dei misteri di Instagram. In realtà c’è poco da stupirci, se ognuno di noi conoscesse alla perfezione l’algoritmo di Instagram saremmo sempre tutti in grado di creare contenuti virali.

Questo concetto può essere compreso meglio con questa massima “se tutti fossimo ricchi allo stesso modo, non ci sarebbe più nessuno ricco”.

L’algoritmo di Instagram è troppo complesso per avere la presunzione di capirlo fino in fondo, poterlo prevedere e “fregarlo”: diffidate da chi vi promette questo!

Quindi cosa possiamo fare sull’algoritmo? Studiarlo, fare delle teorie, capire come si sta muovendo ma nulla di più. Ogni profilo Instagram ha dei post che riscuotono più o meno successo, anzi parlando in termini di analisi, un profilo che ha delle differenze nelle interazioni (like, commenti, impression, reach) dei post è veritiero e organico, ovvero le sue interazioni sono genuine.

Focalizzandoti solo su quanti like riceve un post, trascuri tutti gli altri elementi, sicuramente più importanti: la qualità, la strategia e le persone.

Shadowban: ne avete mai sentito parlare?

Si tratta di un metodo che utilizza Instagram per oscurare i post di alcuni profili, ovvero taglia e riduce la copertura organica di quei profili che violano alcune delle condizioni di Instagram.

Come si fa a finire in Shadowban?

  1. Utilizzando hashtag spam: per capire se un hashtag è contrassegnato come spam da Instagram, ti basta cliccare sull’hashtag e vedere se è presente la dicitura “i contenuti di questo hashtag al momento sono nascosti”, in questo caso non usarlo. Per fare alcuni esempi dei più noti: likeforlike, followforfollow, followme, ecc. Tutti questi hashtag sono bannati e considerati come spazzatura da Instagram quindi evitali.
  2. Utilizzando troppo spesso gli stessi hashtag: così facendo Instagram lo considera come spam, ovvero ritiene che stai intasando il social su quelle parole chiave specifiche.

Come lo capisci se sei in Shadowban?

Prova a cercare un hashtag da un profilo che non sia il tuo e guarda se nei post più recenti c’è quello che hai appena pubblicato. Se non lo trovi, e questa condizione si ripete anche per gli altri hashtag che hai usato significa che sei in shadowban ovvero instagram non sta mostrando i tuoi contenuti alle persone.

Come uscire da questa condizione?

Prova ad eliminare tutti gli hashtag utilizzati negli ultimi 15 post e attendi un paio di giorni e poi riprendi l’attività social evitando l’utilizzo degli hashtag e reinserendoli solo dopo trascorsi altri 3-4 giorni. Evita comunque li stessi che ti hanno fatto finire in shadowban. Questa situazione può perdurare al massimo fino a 14 giorni, dopodiché Instagram dovrebbe ridare visibilità al tuo profilo. Questo se hai seguito le indicazioni appena descritte perché se non fai nulla lo shadowban non finisce e i tuoi contenuti continuano a non essere visibili.

Quanti e quali hashtag utilizzare?

Non esiste il numero perfetto e non c’è alcuna regola secondo la quale possiamo affermare, ad esempio, che 10 hashtag sono meglio di 30. Sicuramente quello che potete evitare sono gli hashtag troppo grandi come volume, in quanto non riuscireste a sfruttarne il loro traffico. Trovate un numero giusto, senza dover per forza rincorrere un numero perfetto, e preferite quelli molto specifici per la tua nicchia e non troppo grandi. In generale, 500.000 mila e 1 milione sono due limiti massimi: hashtag che contengono un numero maggiore di contenuti sarebbero da evitare.

Se l’hashtag specifico non ha alti volumi, non preoccuparti, probabilmente riceverai meno visualizzazioni ma verrai notato da un pubblico maggiormente di nicchia e quindi potenzialmente più interessato ai contenuti che stai creando.

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