Il modello di economia circolare adottato da tantissime aziende rappresenta una risposta solida e concreta alle problematiche connesse al sistema economico lineare, che è sempre più insostenibile. inquinante e costoso.
In particolare, questo accade nel settore della moda. L’industria tessile è considerata una delle più inquinanti al mondo. In particolare, il fast fashion che è responsabile del 10% dell’inquinamento globale.
Avere a cuore uno stile di vita sostenibile è un’esigenza crescente e molteplici aziende rispondono perfettamente alla domanda, con il grande stile che da sempre distingue la creatività e l’imprenditorialità italiana.
L’industria conciaria lavora un prodotto che è un sottoprodotto della macellazione; pertanto, la concia è un modo per smaltirlo; questo può sembrare di per sé un modo sostenibile per esaurire questa prodotto ma in realtà non è così.
Ciò che ha un impatto ambientale deleterio è il consumo di acqua e di sostanze chimiche ha un impatto, ma la concia è per definizione il processo attraverso il quale la pelle animale viene trattata chimicamente per alterarne la consistenza e renderla più durevole, conferendole morbidezza.
Nel processo vengono utilizzati tra i 1.500 e 2.000 litri di acqua per pelle a seconda delle dimensioni. Poi c’è il processo della chimica, sali di cromo o, fenoli tannini e tanti materiali che producono inquinamento attraverso gli scarichi delle acque reflue.
È possibile quindi creare una pelle sostenibile?
Assolutamente sì.
Abbiamo individuato diverse Aziende che producono materiali simili per caratteristiche tecniche e visive alla pelle.
Vegea™: la pelle sostenibile che nasce dal vino
Partiamo da Vegea™ un materiale che ha fatto breccia nel mondo della pelletteria per le sue caratteristiche simili alla pelle, sia a livello visivo che a livello tecnico.
Vegea™ nasce da un progetto 100% italiano: l’azienda ha sede a Rovereto in Trentino con un solo obiettivo, quello di offrire un’alternativa più sostenibile alla tradizionale pelle di origine animale.
L’origine del nome proviene da una crasi tra VEG (Vegan) e GEA (Madre Terra) ed è la prima Wineleather prodotta al mondo.
Cosa significa?
Vegea™ è realizzata utilizzando le vinacce, cioè gli scarti della vinificazione. Questa tecnologia utilizza e valorizza una materia prima 100% vegetale, in tutte le sue componenti: bucce, semi e graspi dei grappoli d’uva da vino.
Si tratta di un bellissimo progetto di economia circolare poiché viene utilizzato il materiale di scarto che rimane dopo la produzione del vino.
Questo materiale nasce da un lungo e attento lavoro di ricerca di una startup italiana, creata da Giampiero Tessitore, architetto, e Francesco Merlino, chimico industriale. La produzione di Vegea™ è completamente sostenibile, poiché non utilizza petrolio, né sostanze inquinanti per l’ambiente e né per la nostra salute. La realizzazione non prevede l’uso di metalli pesanti o altre sostanze nocive.
Nuova vita agli scarti: dall’uva alla biopelle
Valorizzare i sottoprodotti della lavorazione vinicola è importante per la sostenibilità ambientale. Sapevi che ogni dieci litri di vino vengono prodotti 2,5 kg di vinaccia che permettono di produrre un metro quadro di Vegea™?
Ciò che rende questo materiale competitivo sono sicuramente i trattamenti brevettati dall’azienda: grazie ad essi è possibile conferire al materiale un effetto che lo rende duttile e lavorabile proprio come la vera pelle. La miscela di vinacce, dopo essere trasformata in teli, viene trattata per ottenere diverse gradazioni di elasticità, di goffratura, di spessore e di colore così da renderla adatta alla realizzazione di qualunque tipo di capo o di accessorio: dalle scarpe, alle borse, fino agli abiti in pelle sostenibile.
Da scarti di natura organica a bio-materiale dall’alto valore aggiunto
Per ottenere la prima collezione di moda VegeaTextile con pelle sostenibile e implementare un processo di sintesi adeguato a una resa ottimale del materiale bio-based, ci sono voluti: tre anni di attività di Ricerca e Sviluppo, importanti collaborazioni con aziende dell’industria della moda e il prezioso supporto dalla H&M Foundation.
La spiccata innovazione di Vegea™ è stata premiata nel 2017 ad una competizione che ogni anno seleziona le cinquanta migliori idee d’impresa del nuovo millennio, tra le migliaia presentate da tutto il continente, al Parlamento Europeo di Bruxelles nell’ambito della “European TOP 50 competition”.
Quali sono i prodotti realizzati con la pelle sostenibile Vegea™?
Visita EcoFashion, una vetrina web dove puoi trovare la moda sostenibile, etica, o cruelty free.
Apple Skin: la pelle che deriva dalla buccia delle mele
Apple skin nasce dall’idea di un laboratorio di analisi chimiche italiano, che ha deciso di recuperare gli scarti delle numerose aziende melicole dell’Alto Adige.
Utilizzando le bucce ed i torsoli scartati dalle aziende, il laboratorio è riuscito a creare un’alternativa alla pelle di origine animale, altamente inquinante oltre che per tantissime persone poco etica.
Il risultato è un materiale con una base di cellulosa vegetale caratterizzato da una varietà di trame, spessori e colori. Appleskin è una pelle ecologica versatile, performante vista la sua duttilità e 100% cruelty free.
Sono tantissime le Aziende che hanno scelto, anche in Italia, di utilizzare questo materiale per produrre prodotti in simil pelle. Un esempio è Dallaiti Design, azienda con sede a Tuscania, nel cuore della Tuscia Viterbese, che produce prodotti di qualità certificata 100% made in Italy. Nasce con realizzando portachiavi e oggetti di vario genere in pelle, fino a sviluppare importanti partnership per realizzare prodotti 100% ecologici e sostenibili. Nasce così la linea AppleSkin di bracciali e oggetti da ufficio.
Muskin: la pelle realizzata con i funghi
Si tratta di una pelle scamosciata ricavata dai funghi e interamente vegetale.
Muskin nasce da un progetto dell’azienda fiorentina Zero Grado Espace, che grazie a 17 anni di esperienza nel settore dei tessuti tecnici uniti ad un’alta ingegneria all’avanguardia, ha creato una pelle traspirante, idrorepellente e atossica partendo da una particolare specie di fungo.
Viene utilizzato solo il Phellinus ellipsoideus, un gigante fungo subtropicale, non commestibile per l’uomo.
Il procedimento di concia è molto simile a quello tradizionali, solo che durante il processo, non vengono impiegate sostanze chimiche. Appositi trattamenti totalmente naturali garantiscono caratteristiche estetiche essenziali al pellame, come l’utilizzo di eco-cere. Ne deriva così un materiale alla pari adeguato all’impiego tessile, senza che questo sia dannoso per l’ambiente.
In più eliminare i funghi dai boschi permette una migliore crescita agli alberi.
Con Vegea™, AppleSkin e Muskin si amplia ulteriormente la proposta di alternative ecologiche in grado di sostituire la pelle per proteggere animali, persone e ambiente.