L’era degli speech: quando parlare vale più che fare

LinkedIn è diventato il palcoscenico perfetto per l’industria degli speech. Scorrendo il feed, il messaggio sembra chiaro: se non stai annunciando il tuo prossimo intervento a qualche evento, stai fallendo nel personal branding.

“Entusiasta di condividere che sarò keynote speaker al #MegaEvento2025! #Leadership #Innovation #Disruption”

È nato un ecosistema intero: eventi che hanno bisogno di speaker, speaker che hanno bisogno di eventi, e un pubblico convinto che la vera expertise si misuri in minuti di palcoscenico.

Il grande equivoco

La verità? Si è creata una strana distorsione:

  • Chi parla di fare → ottiene visibilità
  • Chi fa davvero → spesso resta nell’ombra

Non è una questione di gelosia, ma di priorità sistemiche. Abbiamo costruito un mercato dove la capacità di presentarsi come esperto vale più dell’esperienza effettiva.

Il meccanismo è semplice quanto efficace:

  1. Fai uno speech
  2. Diventi “esperto certificato”
  3. Vieni invitato a più speech perché sei esperto
  4. La tua agenda si riempie di eventi
  5. Non hai più tempo per fare il lavoro di cui parli

Nasce così il professionista degli speech: un esperto nel parlare di expertise.

L’expertise reale è silenziosa

I veri innovatori raramente hanno tempo per 20 eventi al mese. Le persone che creano prodotti eccezionali sono spesso troppo occupate a perfezionarli per costruirsi una carriera da speaker.

Pensa ai prodotti e servizi che usi e apprezzi davvero. Quanti post hai visto dei loro creatori che annunciano speech? Probabilmente pochi.

Non tutto è apparenza

Attenzione: non tutti gli speaker sono venditori di fumo. Esistono professionisti che alternano sapientemente il fare e il parlare, che salgono sul palco per condividere esperienze vere.

Il problema non sono gli eventi in sé, ma la cultura che si è creata intorno ad essi, dove il metro di valutazione si è spostato dai risultati alle apparizioni.

Una nuova metrica

E se provassimo a invertire la tendenza? Se cominciassimo a valutare gli speaker in base a quanto tempo passano effettivamente “sul campo” rispetto a quanto tempo passano sul palco?

Se chiedessimo: “Negli ultimi 6 mesi, quale percentuale del tuo tempo hai dedicato a fare ciò di cui parli vs. parlare di ciò che fai?”

Provocazione finale

C’è chi costruisce castelli e c’è chi fa selfie davanti ai castelli degli altri.

Se sei di quelli che costruiscono, che risolvono problemi reali, che creano valore concreto invece di limitarsi a parlarne: no, non stai sbagliando tutto. Stai solo scegliendo la sostanza in un mondo ossessionato dall’apparenza.

E quando sarai pronto a parlare, avrai qualcosa di autentico da dire.

Noi sosteniamo chi fa, non solo chi parla. Contattaci se credi che i risultati contino più degli applausi.

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